Postura e generalità metodo McKenzie

Postura e generalità metodo McKenzie

Per postura cosa si intende o cosa intendete voi? Ci sono varie versioni, ma soprattutto definizioni che vanno a descriverla, anche se ci sono definizioni simili, tutti sono in accordo su una cosa: per avere una postura funzionale, essa deve rispondere a 3 parametri funzionali

  • Equilibrio
  • Confort
  • Economia

Come rispettare questi parametri?

Questa è una risposta che ancora ha molti limiti per dare una versione univoca, questo perché ogni individuo ha una risposta diversa in base alle afferenze esterne che vanno a perturbare il suo stato posturale. La domanda che vi starete ponendo sono sicuro che è questa:

Quali sono le afferenze esterne che creano adattamenti alla postura?

Qui il discorso comincia a farsi interessante.

Bisogna partire da un discorso fondamentale: il nostro corpo si adatta a qualsiasi tipo di situazione.

Il nostro corpo si adatta a qualsiasi tipo di situazione

E’ un concetto di per se complicato da spiegare, ma cercherò di semplificare: prendiamo una distorsione di caviglia a destra per esempio, il nostro cervello sa che da quel lato vi è un problema e sa che se non cambia il suo schema motorio, spostando il peso a sinistra, sentirà dolore e la prima cosa che deve fare è quella di “sopravvivere”.

Automaticamente pone rimedio, modificando il suo schema motorio 1 (originale) a schema motorio 2 (adattativo), purtroppo la situazione non è reversibile.

Mi spiego meglio. Una volta che l’edema, il dolore ecc. della distorsione sono definitivamente passati, il nostro computer centrale, alias cervello, non disattiva lo schema motorio 2 che è intervenuto per difenderci dal trauma, ripristinando lo schema motorio 1, ma fissa lo schema motorio 2 come schema motorio principale, un po’ come noi che scegliamo Google come motore di ricerca primario.

Quindi abbiamo uno squilibrio: peso corporeo che non viene scaricato in maniera adeguata su entrambe gli arti inferiore, allo stesso modo il ginocchio, le anche, la colonna ecc. Da qui si evince che da una distorsione di caviglia, possono nel tempo, istaurarsi problematiche a distanza (lombalgie, gonalgie, coxalgie ecc.).

Abbiamo solo elencato alcune patologie infiammatorie, ma senza il ripristino di una postura più fisiologica, si può degenerare anche in patologie anche più gravi come ernie e patologie artrosiche. Io mi sono soffermato nella descrizione di come una distorsione di caviglia può influenzare la postura e creare un problema a distanza, ma l’ho usata solo come esempio per farvi comprendere e farvi addentrare, spero nella maniera più semplice possibile, nell’immenso mondo del concetto di postura.

Ancora non vi ho detto cosa influenza la postura!

Da osteopata, mi rifaccio ad un concetto dei padri fondatori dell’osteopati che diceva:

la prima nemica dell’uomo è LA FORZA DI GRAVITA’

Se ci pensiamo, noi siamo sempre soggetti a compressioni da parte della forza di gravità e le nostre curve fisiologiche ci aiutano a contrastarla dissipando le forze che esercita su di noi, purtroppo non è solo lei che influenza la nostra postura.

Vi sono dei sistemi nel nostro corpo, che ci danno delle informazioni importanti per il mantenimento della nostra postura e se alterate anch’esse, creano disfunzioni posturali e problematiche a distanza nel tempo.

Esse sono:

  • Vista (recettore oculare)
  • Udito (sistema vestibolare)
  • ATM (sistema masticatorio)
  • Sistema viscerale
  • Sistema podalico (recettore podalico)
  • Sistema emotivo (psiche)

Da qui si evince che la postura, non è solo competenza di una singola figura professionale, ma abbraccia varie figure che oltre a contribuire nell’ avere una postura il più corretta possibile, contribuiscono al mantenimento della salute della persona. Detta così è molto semplificativa, ma le interconnessioni corporee che hanno sono molto complesse sia dal punto di vista anatomico (fasce, muscoli) sia dal punto di vista neurologico.

Come trattare la postura con le competenze del laureato in scienze motorie??

Vi sono vari metodi posturali:

  • Mezières
  • Souchard
  • Feldenkrais
  • McKenzie (Back school).

Io personalmente utilizzo, il metodo McKenzie.

Sono tutti metodi che vengono utilizzati per il trattamento delle patologie del rachide, ma il metodo McKenzie lo trovo più completo per certi versi.

Gli esercizi che vengono effettuati, sono stabiliti in base alla sintomatologia del soggetto, con l’ausilio sia di esercizi a corpo libero, sia con l’uso di attrezzi basici (bacchette di legno, cuscini, cilindri di gomma piuma ecc.).

La conoscenza della sintomatologia del soggetto è fondamentale per capire quali esercizi somministrare e quali no, proprio perché non tutti gli esercizi sono adeguati per tutti i soggetti. Spero che questa descrizione, vi abbia fatto incuriosire e conoscere meglio come trattare le patologie della colonna vertebrale.

Questo è solo un “antipasto” di quello che verrà trattato nel corso sulla ginnastica posturale metodo McKenzie, che si terrà ad Urbino il 2 e 3 Novembre.

Articoli Correlati

Apri la chat
Hai bisogno di Assistenza ?
Ciao hai bisogno di assistenza nella scelta del percorso ?
Scrivici qui in chat una fascia oraria in cui vorresti essere contattato.