Il corpo umano è costituito da oltre 650 muscoli, suddivisi in due categorie:
I muscoli lisci fanno sì che i nostri organi assolvano ogni giorno le loro funzioni: sono i muscoli che lavorano in piena autonomia e sulla cui attività non abbiamo alcun controllo (muscoli involontari).
I muscoli striati (o scheletrici) possono invece essere azionati o rilassati volontariamente, quindi di compiere azioni volontarie come alzare un braccio, sollevare un oggetto o camminare.
I muscoli scheletrici sono composti da singoli filamenti muscolari circondati da una guaina di tessuto e raccolti in fasci di, appunto, fibre muscolari.
Che cosa sono le fibre muscolari?
Le fibre muscolari sono le cellule multinucleate di cui è costituito il tessuto muscolare.
Ogni fibra è circondata esternamente da una membrana chiamata sarcolemma, mentre al loro interno sono costituite da piccole unità funzionali chiamate miofibrille, che percorrono longitudinalmente l’intera lunghezza della fibra.
Tipologia di fibre msucolari
È possibile classificare le fibre muscolari in base alla loro velocità di contrazione ed alle loro caratteristiche biochimiche, in:
- Le fibre di tipo I sono lente e ossidative.
- Le fibre di tipo II a sono rapide e ossidative.
- Le fibre di tipo II b sono rapide e glicolitiche.
Fibre I
Le fibre I, lente e ossidative, sono resistenti alla fatica e sono reclutate nei movimenti di rilasciamento e nella fase lenta della locomozione.
Possono sviluppare potenza aerobica, ovvero la forza nell’unità di tempo e hanno picchi di forza non molto alti. Per spiegare gli effetti di potenza aerobica a livelli massimali, basti pensare a un maratoneta.
Fibre II a
Le fibre II a, rapide e ossidative, producono picchi più alti di forza e anche un maggiore output di potenza rispetto alle precedenti.
Inoltre, poiché si contraggono con il meccanismo anaerobico, creano scorie metaboliche. L’esercizio anaerobico, che può variare da moderato a intenso, genera un rilascio di ossigeno relativo allo stato dell’allenamento del soggetto.
Anche le capacità di recupero e smaltimento sono relativi allo stato dell’allenamento del soggetto.
Fibre II b
Le fibre del tipo II b, rapide e glicolitiche, si contraggono con un meccanismo anaerobico di breve durata, generando una resistenza ad alti carichi e risposte massimali. Altissima potenza nell’esercizio, rapide contrazioni e velocissima risposta motoria.
La proporzione del numero di fibre cambia in relazione alla performance.
Le fibre rapide tendono a svilupparsi in particolari specialità: forza molto elevata e potenza nel tempo – la cosiddetta esplosività – e riescono a reclutare una quantità di fibre molto elevata.
La forza è una caratteristica che si può sviluppare, le cui determinanti sono:
- numero di fibre rapide
- capacità di reclutamento delle unità motorie
- coordinazione intramuscolare e intermuscolare (capacità della muscolatura agonista e antagonista di lavorare sinergicamente)
- lunghezza iniziale del muscolo
- numero di unità motorie reclutate
A cosa servono le fibre muscolari?
La fibra muscolare è una delle tante cellule che compongono il muscolo scheletrico.
Grazie a queste l’energia chimica che viene liberata dalle reazioni metaboliche si trasforma in energia meccanica che, agendo sulle leve ossee, realizza il movimento.
Composizione delle fibre muscolari
Quando pensiamo ai muscoli, tendiamo a considerare ognuno di essi come una singola unità.
Questo è naturale perché un muscolo scheletrico sembra agire come un’unità indipendente, ma sono molto più complessi di così.
Quando disseziona un muscolo, il tessuto connettivo che lo copre esternamente viene tagliato prima, e poi al suo interno, viene localizzato sulle fibre muscolari, che sono le singole cellule muscolari.
Il numero di fibre muscolari per ciascun muscolo varia considerevolmente a seconda delle sue dimensioni e funzione.
Genetica e disposizione delle fibre muscolari
Le caratteristiche delle fibre muscolari lente e veloci sono determinate all’inizio della vita, sono determinate geneticamente.
Differenze tra fibre lente e fibre veloci
La differenza principale riguarda il tipo di fibra e il suo impatto sulle prestazioni fisiche: il nostro tipo di fibra muscolare può influenzare le prestazioni sportive per determinare se una persona è naturalmente veloce o forte.
Gli atleti olimpici tendono ad eccellere in sport che corrispondono alla loro composizione genetica. I velocisti olimpici hanno dimostrato di possedere circa l’80% di fibre a contrazione veloce, mentre quelli che eccellono nelle maratone tendono ad avere l’80% di fibre a contrazione lenta.
- Le fibre muscolari a contrazione lenta sono utili per le attività di resistenza come la corsa a lunga distanza o il ciclismo. Puoi lavorare a lungo senza stancarti.
- Avere fibre di contrazione più veloci può essere una risorsa per un velocista in quanto ha bisogno di generare velocemente una grande quantità di forza. Si contraggono rapidamente, ma si stancano più in fretta perché consumano molta energia.
Successo dell’atleta in base al tipo di fibre
La conoscenza della composizione e dell’uso delle fibre muscolari suggerisce che gli atleti che hanno un’alta percentuale di fibre a contrazione lenta possono avere un certo vantaggio nei test di resistenza prolungati, mentre quelli con una predominanza di fibre a contrazione veloce possono essere meglio attrezzato per attività brevi ed esplosive.
I muscoli degli arti inferiori dei corridori a lunga distanza, che dipendono dalla loro capacità di resistenza, hanno una predominanza di fibre lente. Nei corridori a lunga distanza i loro muscoli gemelli (situati nella parte posteriore della gamba) hanno più del 90% di fibre lente. I muscoli gemelli sono costituiti principalmente da fibre veloci nei velocisti, che dipendono dalla velocità e dalla forza.
Velocisti VS Maratoneti
La composizione fibrosa dei muscoli di corridori e velocisti di lunga distanza è notevolmente diversa.
I campioni mondiali di maratona hanno fibra lenta dal 93% al 99% nei muscoli gemelli. I velocisti a livello mondiale hanno solo circa il 25% di fibre lente in questo muscolo.