I 5 Benefici dell’Allenamento individuale sulla condizione psicologica.

L’attività fisica ha un ruolo fondamentale sulla nostra salute e sulla nostra mente, perché ci permette di prendere coscienza del nostro corpo, di come possiamo muoverlo nello spazio e ci eleva ad uno stato di benessere assoluto.

I benefici di allenarsi sono innumerevoli dal punto di vista della salute fisica: l’allenamento migliora l’attività circolatoria, riduce il rischio di patologie metaboliche, sviluppa massa magra, previene l’invecchiamento delle strutture e l’insorgenza di limiti articolari, ecc.

Quanti benefici possiamo avere, invece, sulla condizione psicologica?

Prima di scegliere a quale attività dedicarsi è bene chiedersi:

E’ meglio l’allenamento individuale o l’attività di squadra?

Dipende dalle esigenze soggettive, ma l’allenamento individuale rappresenta chiaramente la scelta più giusta dal punto di vista dei benefici sulla mente, perché se è vero che in squadra si socializza di più, è vero anche che si può creare competizione tra gli individui e di conseguenza un ambiente poco favorevole nel raggiungimento dei propri obiettivi.

L’allenamento individuale permette, invece, di contare solo sulle proprie forze, sul proprio valore, di fare appello solo alla propria volontà e determinazione. L’atleta è costantemente stimolato perché è lui al centro dell’obiettivo.

I suoi benefici si possono riassumere in 5 aspetti importantissimi:

  1. RIDUZIONE DELL’ANSIA E DELLO STRESS
  2. MIGLIORAMENTO DELLA MEMORIA E DELLA CONCENTRAZIONE
  3. INCREMENTO DELL’AUTOSTIMA
  4. MIGLIORE QUALITA’ DEL SONNO
  5. AUMENTO DELLA SODDISFAZIONE PERSONALE E DELL’UMORE

Quando si è stressati il battito cardiaco aumenta, i muscoli sono in tensione e il respiro accelera. Fare un’attività statica, come guardare la tv, può far sembrare che il corpo si rilassi, ma in realtà la tensione continua ad esserci e il cortisolo a circolare. L’azione degli ormoni dello stress può essere neutralizzata solo con la produzione di sostanze chimiche prodotte nell’encefalo: le endorfine, che insieme alla serotonina inducono un senso di benessere e ciò è possibile tramite l’attività fisica.

Se ciò non avvenisse, questi ormoni manterrebbero l’organismo in uno stato di perenne allarme, compromettendo la corretta gestione delle energie con conseguente sensazione di stanchezza costante, diminuzione della concentrazione, insorgenza di disturbi del sonno e della digeribilità.

Di conseguenza, l’allenamento può migliorare l’umore e direzionare le energie in maniera più efficiente per l’organismo, rappresentando un’arma anche contro la depressione.

Migliorando la concentrazione e l’umore, si riesce anche a sostenere allenamenti di maggior qualità, che avranno più efficacia nel raggiungimento del proprio obiettivo fisico.

L’attività fisica aiuta soprattutto la salute mentale degli anziani perché permette di rimanere indipendenti più a lungo, migliora le loro abilità funzionali, ne accresce la muscolatura sulle strutture più fragili e ne previene le fratture.

Inoltre, con l’aumento della massa magra si acquista maggiore autostima e non si tratta solo di un fattore estetico fine a se stesso, bensì permette all’individuo di sentirsi a proprio agio anche insieme agli altri e di porsi in maniera più aperta e positiva.

CHI FA SPORT ACQUISTA POSITIVITA’!

Oltre a tutti questi benefici oggettivamente riconoscibili, bisogna, però, porre attenzione anche ai benefici soggettivi. Si tratta infatti di un aspetto non trascurabile se si vuole davvero arrivare a riscontri positivi ed efficaci sulla psiche:

L’INDIVIDUALIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO

ossia la personalizzazione del programma di allenamento per ogni singolo individuo, in riferimento alle sue caratteristiche:

– meccaniche (diversa capacità di resistenza e motoria allo stesso stimolo);

– biochimiche (diversa capacità di recupero dopo uno stesso stimolo);

– energetiche (diversa sensazione di fatica come reazione a uno stesso stimolo);

– psicologico-motivazionali (diverso approccio allo stimolo).

Per quanto riguarda l’aspetto psicologico e mentale che spinge un individuo ad approcciarsi a un allenamento, troviamo chi è sempre pronto ed entusiasta di cominciare, trovando la motivazione dentro di sé e chi, invece, ha bisogno continuamente di essere motivato dall’esterno.

Mentre lo stimolo esterno è uguale per tutti, lo stimolo interno è individuale, quindi è bene conoscere la reazione personale allo stimolo esterno, poiché ogni soggetto avvertirà in maniera diversa l’allenamento svolto.

Pertanto, un piano d’allenamento che produce risultati e benefici su un atleta non necessariamente risulterà altrettanto efficiente su un altro.

Il principio dell’individualizzazione è da applicare sempre e in ogni caso,

anche in casi di autogestione, quando il soggetto è portato a pensare che se ottiene risultati con un certo allenamento ciò avverrà anche in futuro e quindi continua a seguire sempre la stessa strada, senza provare altro.

Da qui si deduce che l’autogestione non è, spesso, la strada migliore per ottenere benefici, perché si rischia di non rispettare l’individualizzazione e non si riesce ad essere davvero obiettivi.

Dunque se vuoi migliorare la tua vita, la tua mente e continuare questa progressione verso la tua omeostasi senza più tornare indietro, affidati a un professionista che può guidarti al meglio e la tua vita ne acquisterà in positività!

Veronica Saveri

PT, Tecnico base 1 BodyBuilding,

Tecnico avanzato Bodybuilding,

Assistente 1 livello ginnastica

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